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7 regole d’oro per comportarsi da vero insider invece che fuffa


Influencer, insider, evangelist, advocate.. sono tutti termini riferiti a chi, per diverse ragioni, ha qualche interesse a sensibilizzare gli altri intorno ad argomenti specifici, costruendo massa critica.

Nell’articolo della scorsa settimana abbiamo raccontato per quali scopi e come nella pratica, si può in poco tempo sviluppare know how, skill set e mind set ad hoc per diventare (ed essere considerati) dei veri punti di riferimento su un tema specifico all’interno di una o più communities.

Insieme a raccontarti il come, però, ci tenevamo ad illustrarti 7 passaggi base che possono aiutarti a contestualizzare questo percorso dando credibilità e sostanza a questo, che è un vero e proprio lavoro se si considera l’investimento di tempo, risorse ed energie che richiede.

Primo passaggio: le motivazioni, ovvero, a cosa ti serve

Prima di tutto, ti serve a contraddistinguerti come qualcuno di esperto, impegnato in una ricerca di approfondimenti sul tema e portatore di know how poco accessibile, in grado non solo di trovarlo, ma di trasporlo in termini semplici e di calarlo nella realtà quotidiana di un dato settore, per essere considerato una fonte autorevole.

Poi, ti serve a fare intravedere e riconoscere i tuoi interessi specifici, rendendoti identificabile come punto di riferimento per chi li condivide e aprendoti nel tempo la strada all’esercizio di talune forme di influenza.

Più in generale: ti serve ad attrarre nuovi stakeholder e ad accedere a comunità ad oggi inaccessibili o sconosciute, ovvero, allargare il giro.

Commetti un errore se: lo fai mosso dal primario obiettivo di monetizzare o se vuoi monetizzare troppo in fretta. Non è roba per reparti commerciali, ma per manager e professionisti che coltivano una visione.

Secondo passaggio: come impiegare le tue risorse

È chiaro:

  • investendo tempo in relazioni
  • investendo attenzione in formazione e aggiornamento quotidiano,
  • investendo risorse per garantirti l’accesso a fonti inedite
  • investendo tempo nel migliorare le tue capacità di comunicare in pubblico

Ma come decidere quanto investire? E’ una questione personale che ha a che fare con scopi, motivazioni e aspettative, in linea generale il consiglio è quello di deciderlo a monte, pianificandolo, proprio come se fosse un’attività lavorativa a se stante. Di fatto, lo è.

Commetti un errore se: lo fai nei ritagli di tempo. Meglio dedicarsi  ad un’attività all’aria aperta.

Terzo passaggio: fai partecipare i tuoi valori a questo percorso

Non devi solo saperne a tonnellate di un tema per essere un punto di riferimento, bensì devi riversare i tuoi valori e le tue motivazioni nelle tue argomentazioni, senza perdere di lucidità e obiettività. Tradotto: non essere parco di punti di vista e sensazioni personali quando, attraverso la tua comunicazione, vai a rappresentare il percorso che fai: quello che ti rende unico e il tuo fattore P, ovvero la personalità.

Commetti un errore se: pieghi le argomentazioni alle tue personali opinioni, l’audience è intelligente e ti controlla, il sopravvento delle opinioni sui dati e su quanto è verificabile e reale non funziona più neanche in politica.

Quarto passaggio: sensibilizza, crea cultura

Più vai avanti, più le tue argomentazioni diventano complesse (o di nicchia), questo produce due risultati: da un lato, raffina la qualità  delle argomentazioni e il livello della tua audience, allo stesso tempo, riduce la cerchia di chi sarà disposto ad ascoltarti, cosa che potrebbe produrre il disinteresse di alcuni dei tuoi stakeholder che fino ad oggi ti hanno seguito tenendo il passo ma che, ad un certo punto, potrebbero perdersi, quindi inizia da subito a sensibilizzarli aprendo la strada alle tue argomentazioni, fornisci loro i mattoncini che mancano per comprendere una questione non ancora di loro dominio.

Commetti un errore se: cedi alla tentazione di fare il saputello, rendendo il tuo discorso inaccessibile. Ti troverai a discutere delle tue scoperte in un’arena di altri saputelli come te, per i quali (ahimè) sarai solo l’ultimo arrivato.. Ma, soprattutto, avrai perso il tuo obiettivo iniziale di continuare ad essere riconoscibile ai tuoi target ampliando il tuo pubblico.

Quinto passaggio: crea accessibilità al discorso

Metti a disposizione strumenti  e percorsi cognitivi, racconta come ti informi, dai una prova della bontà delle tue deduzioni rendendo riconoscibile il tuo percorso di accesso a temi e fenomeni quindi coinvolgi la tua audience nella scoperta autonoma del tema, permetti loro di interagire con te, domani saranno loro a darti nuovi spunti e a farti domande che ti apriranno nuovi interrogativi a cui rispondere. Ricordati di ascoltare la tua audience e rispondere a domande che esistono piuttosto che creare meta racconti su questioni che non interessano a nessuno.

Commetti un errore se: tieni per te la parte piu succosa delle argomentazioni, delle fonti, per spirito di scoop. La tua audience ha bisogno di crescere con te per apprezzare il tuo percorso, stai facendo questo percorso anche per invitarli ad una crescita comune.

Sesto passaggio: fai intravedere i tuoi giri, ma non legarti a doppio filo alle posizioni di nessuno

La tua audience vuole sapere quali sono i tuoi giri, come ti collochi tra le altre fonti sul tema, che tesi sposi, quale per te e inammissibile, questo anche perché chi ti segue potrebbe avere delle opinioni pregresse sulle tue fonti di riferimento e, per scorciatoia cognitiva, potrebbe decidere di proiettarle su di te, cassando o ammettendo le tue argomentazioni senza fare neanche lo sforzo di approfondirle (ostacoli dell’overload informativo di cui oggi siamo tutti vittime e beneficiari). Insieme al poterti trattare con superficialità all’occorrenza, la tua audience pretende però massima obiettività da parte tua, per questo fai riferimento a tutti i più esperti secondo la tua posizione, ma non essere “l’allievo” di nessuno, altrimenti la tua credibilità sarà legata a quella di una qualcuno che non puoi controllare. Quindi, sfrutta le energie per dar fondo alle tue idee, sii inedito: a questo serve costruirsi una paternità di tema e argomentazioni, ad essere l’unico responsabile del tuo discorso, con premi e fallimenti che ne conseguono.

Commetti un errore se: ti metti sulla scia di un ben noto influencer per accorciare i tempi che richiederebbe costruire il tuo discorso da capo, oppure se non fai capire da che parte stai.

Settimo passaggio: racconta una storia autentica: la tua

Hai capito bene, al bando le sovrastrutture, fai trasparire la verità e l’autenticità di un professionista o di un’azienda che cerca il progresso nella conoscenza e nella condivisione della stessa. Costruisci un racconto di evoluzione che includa la voce della tua audience e che parta dagli argomenti su cui la stessa ama interagire (rispondi a delle domande interessanti).

Racconta e condividi la tua crescita rappresentandola con modalità e tempi realistici: sensibilità ai temi, mind-set, skills, conoscenze, sono tutte cose che hanno bisogno di tempo per radicarsi e acquisire solidità.

Commetti un errore se: cedi alla tentazione di sovra rappresentare il tuo know how o i tempi di acquisizione dello stesso. 

Infine, il go public: pensa prima ai tuoi messaggi e poi a come declinarli in contenuti per i vari canali di comunicazione di cui disponi, ma soprattutto integra le modalità di interazione diretta con esperienze che ad oggi magari non hai ancora  affrontato: organizza un meetup, produci un corso online, coltiva un canale YouTube, partecipa agli eventi che interessano alla tua community, fai dei live social e rispondi alle domande, fai conoscere la persona che lavora dietro all’argomentazione.