Proteggi il tuo brand dal dumping sociale ed ambientale
Il dumping è una pratica per cui le grandi imprese introducono un un determinato mercato dei prodotti a un prezzo molto inferiore rispetto a quelli normalmente praticati nello stesso.
Questa pratica é possibile per diverse ragioni, tra cui l’erogazione di sussidi statali provenienti dai paesi di origine di tali produzione, la sovrapproduzione di un determinato prodotto (che porta la produttrice a decidere di venderne le eccedenze su mercati diversificati), ma anche la possibilità per il produttore di abbattere i costi di produzione (persino grazie a pratiche poco etiche) e quindi uscire sul mercato con un prezzo molto competitivo.
Esistono forme di dumping molto pericolose particolarmente per i brand che hanno una posizione challenging sul mercato, che hanno a che fare proprio con la capacità di un’impresa di abbattere i costi di produzione provocando un danno di natura sociale (sottopagando o sfruttando i propri lavoratori ad esempio, o praticando il lavoro minorile, o ancora non rispettando le norme sanitarie) come nel dumping sociale e altre forme, come il dumping ambientale, dove l’impresa immette sul mercato beni a più bassi prezzi perché prodotti a minori costi in Paesi dove non esiste una normativa per la tutela ambientale.
L’Unione Europea, a difesa degli stati membri, si avvale di diversi strumenti di difesa commerciale e contrasto dei comportamenti commerciali sleali (fra cui la legislazione anti-dumping e la politica dei dazi), contribuendo a proteggere la libera concorrenza interna e a tutelare le produzioni locali - e quindi la varietà regionale.
Tuttavia, non sempre questo intervento è decisivo per sventare le minacce, e questo vale sia laddove un brand debba ancora affermarsi o stia cercando ancora il proprio posizionamento (anche attraverso scelte complesse nel merito della politica di prezzo) sia per chi invece è già posizionato e mantiene una posizione di leadership.
Differenziare la propria offerta per renderla riconoscibile sul mercato e difficile da attaccare diventa cruciale per le imprese: creare un patrimonio informativo del prodotto da mettere al centro della comunicazione e di quel dialogo che produce la fidelizzazione della clientela è un primo step per vincere la battaglia alla concorrenza sleale e giustificare il prezzo con la qualità e la provenienza del prodotto.
Il brand può inoltre:
- creare uno storytelling che si sviluppa nella customer journey e rende i clienti BtoB e BtoC parte attiva di un racconto e portatori di valori condivisi dal brand.
- Lavorare sull’ accessibilità del patrimonio informativo e della propria value proposition.
- Impegnarsi all’ottenimento di certificazioni e garanzie, rilasciati da enti super partes e istituzionalizzati.
- Creare un naming, un logo e un design univoco, produrre ad alto contenuto di tecnologia. Questo può rendere un prodotto riconoscibile ma..
- Deve investire nell’educare il cliente a distinguere e apprezzare anche i valori meno percepibili del prodotto, per creare affezione e difendersi anche dalla contraffazione - una dimensione molto importante tra quelle che rendono possibile il dumping.
- Aprire e presidiare canali di raccomandazione tra pari per la sua audience, per renderla nel tempo una community o una fan base e per conoscerne il parere.
- Take action! Unirsi alla sua filiera, al suo settore o alle aziende del proprio cluster per chiedere interventi sempre più specifici per difendere la produzione locale, questo vale tantissimo per le produzioni alimentari quanto per quelle manufatturiere italiane. La comunicazione assume allora un tono advocational e l’azienda può aumentare la propria reputazione anche grazie ad attività CSR che coinvolgono stakeholder forti.
- Comunicare il contrasto attivo ai prodotti che non tutelano il consumatore, essendo parte attiva della lotta al dumping e smascherandolo.
Infine, il brand può puntare a target e mercati attenti all’impatto delle produzioni e ai temi valoriali, promuovendo premium prices, rewards e agevolazioni per chi compra originale ed etico.