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La ripartenza per il settore turistico con il value design


La fine delle restrizioni per l’emergenza sanitaria sembra ancora molto lontana e sicuramente uno dei settori che sta soffrendo maggiormente oggi è quello del turismo e delle strutture d’accoglienza. Un settore non solo penalizzato dalle chiusure ma anche dalla effettiva impossibilità delle persone di raggiungere luoghi diversi dal proprio domicilio e dalla chiusura degli spazi aerei.

Questa situazione ha avuto due effetti:

  • la variazione del numero dei potenziali viaggiatori
  • il cambiamento della composizione degli stessi.

Infatti, se fino al mese scorso nessuno avrebbe messo in dubbio un viaggio, oggi le fasce di età più a rischio (dai 45 in su) sono meno propensi a prenotarne uno.

Vediamo allora alcune strategie che possono aiutare il settore turistico alla ripresa:

1. La tecnologia è la vostra risorsa chiave, l’accessibilità la parola d’ordine: le abitudini delle persone sono cambiante insieme al modo di consumare le esperienze online.

Se il vostro target ideale, che magari è in una fascia di età a rischio, non può raggiungervi o ha timore sebbene la crisi sia passata andategli incontro proponendo esperienze virtuali o ascoltando le sue esigenze specifiche, partendo dalle barriere all’ingresso percepite. In questo modo, personalizzate il servizio, un altro modo per far percepire meglio il valore della vostra offerta, contribuendo ad aumentare la fidelizzazione.

2. Focalizzarsi sul turismo interno e sul target italiano sarà una priorità: viaggiare in altri paesi sarà probabilmente molto complesso nei prossimi mesi; è quindi il momento di puntare sul turismo di prossimità.

Cosa dovete fare? Mappate luoghi inediti, puntate a valori di nicchia, preparatevi ad accoglier al meglio, rendete la vostra struttura appetibile per i turisti italiani e ricordatevi di riorientare la vostra comunicazione per raggiungere i clienti locali. L’economia locale avrà bisogno di essere sostenuta da chi più le è vicino. Proponete esperienze autentiche.

Per seguire questa strategia però dovete anche essere attivi in questo momento di crisi galoppante, in termini di continuità della comunicazione: fate social media listening, frequentate i forum e le discussioni e prendetevi il tempo di leggere tutte le recensioni lasciate dai turisti italiani su Tripadvisor per capire cosa apprezzano e, quindi, su cosa puntare.

Continuate quindi a comunicare integrando tutti i canali, approfittate per scoprire come farvi trovare posizionandovi su Google, trovate escamotage per interagire con la vostra community, raccogliendo dati sulle esperienze che desidererebbero fare al rientro.

3. Ricercare e partecipare alle iniziative per fornire agli operatori turistici strumenti e conoscenze utili in vista della futura ripartenza del settore.

Ci sono infatti già molte iniziative presenti online interessanti che possono aiutare a comprendere meglio la situazione, come seminari e webinar gratuiti che affrontano tematiche legate alle destinazioni turistiche come la sostenibilità, l’online advertising, gli strumenti, le best practice del settore e così via.

4. Fatevi supportare anche da ricerche sul comportamento del turista post-pandemia e approfondite i modelli di turismo sostenibile e meno vulnerabile.

Quali sono le esigenze del vostro target? E le sue paure e preoccupazioni? Dovete entrare nel giusto mindset per offrire un pacchetto rassicurante che motivi a tornare a viaggiare, e forse anche rivedere le condizioni di prenotazione per evitare che il rischio percepito impedisca ai clienti sensibili al rischio di prenotare.

È facile prevedere un’attenzione maniacale da parte dei clienti per la pulizia, dunque ricordatevi di attrezzarvi per dissipare ogni dubbio collegato alla pulizia e al rispetto delle norme igieniche speciali post crisi.

Non dovete solo farlo, dovete farlo percepire. Proponete attività all’aperto, per piccoli gruppi, singoli individui o gruppi famigliari e rivedete da subito i vostri processi collegati alla pulizia per renderla ineccepibile ed evidente al cliente.