Armi di distrazione di massa nelle mani delle imprese

Ultimamente si sente molto spesso parlare di armi di distrazione di massa in merito alla pratica sempre più frequente da parte dei decision makers pubblici di far convergere su argomenti “out of topics” l’attenzione dell’opinione pubblica, allo scopo di evitare di affrontare temi ben piú interessanti e spinosi che, se posti al centro del dibattito pubblico, potrebbero mettere in crisi la loro credibilità.

Forse non ci pensiamo spesso, ma questo meccanismo può essere utilizzato anche dall’impresa che vuole eludere l’attenzione dei suoi pubblici di interesse rispetto a questioni fondamentali ma potenzialmente scomode  che, se date in pasto agli stakeholders interni o esterni, potrebbero originare una crisi di comunicazione e credibilità.

Se i vecchi libri di testo parlano di “comunicazione manipolatoria” creata dall’impresa  riferendosi soprattutto alla pubblicità e alla comunicazione prodotto, quello che accade quando l’impresa manipola la comunicazione nella relazione con gli stakeholders e con i media ha a spesso a che fare con dinamiche (spesso interne) ben più cavillose del doversi semplicemente differenziare dal mercato e trae le sue motivazioni da due principali bisogni strategici: quello di conservare il patrimonio relazionale e quello di garantire solidità alla reputazione e, quindi, alla brand equity.

Innovazione tecnologica vs. sostenibilità: come l’azienda può comunicare da che parte sta e decollare?

Innovazione e sostenibilità sono due temi cardine nel dibattito publico e nel mondo delle imprese, temi che in molti contesti vengono presentati come due vie alternative possibili, quasi come se non potessero fondersi in una stessa visione di futuro.

L’innovazione ha certamente migliorato il nostro stile di vita aiutandoci a superare degli ostacoli, ha permesso alle imprese, soprattutto negli ultimi anni, di fare passi da gigante, ma allo stesso tempo, spesso i benefit di cui singoli e imprese godono grazie ad essa, sono molto inferiori al costo ambientale, economico, sociale, di queste nuove opportunità a servizio della nostra generazione e delle future.

La connessione tra innovazione e capacità di perseguire uno stile di vita responsabile è in effetti qualcosa di ambiguo: se un dispositivo mobile moderno sistematizza in uno spazio contenuto decine e a volte centinaia di applicazioni ognuna con funzioni diverse, di permette di efficientare tempo, salvare spazio, mantenere le relazioni..  decine di ricadute ambientali, sociali, economiche, culturali si nascondono dietro ad un apparente efficientamento.

Comunicazione sanitaria e per la salute al tempo dei social

La comunicazione sanitaria e per la salute ad opera delle Organizzazioni del settore Healthcare sta assumendo proporzioni molto importanti da quando anche i player più istituzionali e tradizionali guardano con interesse al potenziale di diffusione del web e dei social network, canali in grado di scavalcare la frontiera del rapporto diretto con l’utente/paziente.

Nel mondo dell’informazione scientifica si è sempre usata una particolare cautela nell’uso dei mezzi di comunicazione di massa, cautela che, ad esempio, molte case farmaceutiche hanno osservato negli anni, assumendo una posizione di distacco apprezzata dalla classe medica, distante dall’idea che l’informazione via social network potesse rappresentare una via di qualità in risposta dei dubbi dei pazienti. Ad oggi, però, con le dovute attenzioni, questa tendenza si sta invertendo verso un approccio più aperto.

Comunicare la value chain

Cambiano i modelli di business, cambiano i modelli di esperienza e comportamento del consumatore, aumenta la sensibilità degli utenti alla comunicazione dei valori, l’applicazione delle tecnologie diventa un basic dell’innovazione  anche nei business più tradizionali: ma come cambia la comunicazione delle aziende tradizionali e più innovative per adeguarsi a tutte queste novità?

Da questa settimana vi racconteremo come la vostra azienda può dare un boost alla propria competitività riconoscendo nei propri processi cosa genera valore e rafforzandolo attraverso la comunicazione con gli stakeholder e i clienti e attraverso le PR.

Nel suo valore più profondo quello della Value Chain non è un concetto che si adatta solo al mondo produttivo, bensì riguarda ogni processo finalizzato a generare valore per il consumatore.

8 consigli pratici per avere delle ottime reviews senza ricorrere al fake

Motori di ricerca, siti comparatori, online reviews sono, nell’ordine, gli strumenti di informazione che influenzano le scelte di acquisto dei consumatori. Tra fake positive reviews, false recensioni maliziose e tendenziose e opinioni espresse sinceramente, gestire la propria reputazione online richiede sempre più attenzione, continuo monitoraggio e capacità di informare in modo conveniente mantenedo l’obbiettività.

Ma qual è davvero il trigger che fa decidere il potenziale acquirente a comprare? In verità ogni acquisto ha il suo canale preferenziale e ogni operazione di marketing finisce per definire un trigger preponderante, generalizzando si potrebbe dire che per lo shopping offline lo è la visita al negozio, per quello online, per ora, lo è ancora la comunicazione diretta da parte del brand, mentre le online reviews sembrerebbero essere determinanti per il ri-acquisto di un bene/servizio che si conosce.

Se ogni acquisto è guidato da un trigger, le aziende possono fare molto per supportare le scelte dei consumatori. Le online reviews, in particolare,  non sono determinanti solo per gli acquisti online, bensì sono punto di riferimento anche per gli acquisti offline: possiamo dire che sono la nuova scorciatoia informativa e proprio perché fanno leva sul fenomeno della social proof è fondamentale che ogni marketer sappia come gestirle a proprio vantaggio per far crescere il business e la brand reputation.

Di seguito 8 consigli pratici su come fare in modo che le recensioni ti aiutino a svoltare:

Come le multiutility comunicano l’innovazione

Per chi fa comunicazione di pubblica utilità come le multiutility i temi caldi sono all’ordine del giorno: non si può scegliere di non parlare di rifiuti, riqualificazione di aree, servizi legati ai bisogni primari dei cittadini la cui qualità impatta sul loro benessere quotidiano, come il servizio idrico e le forniture di gas, non si può tacere sui cambiamenti che disattendono le aspettative delle comunità residenti ma che nel tempo sono finalizzate a produrre efficienza o migliorare gli spostamenti, né sulla vision legata a progetti di opere pubbliche che insieme a modificare l’assetto urbano ed extraurbano determinano i modi in cui gli spazi vengono vissuti dalla popolazione residente e di passaggio.

Le multiutility trovano spesso nei cambiamenti normativi delle opportunità per aprirsi al dialogo con il territorio, raccontando il proprio ruolo fondamentale e i valori con cui affrontano le novità, e sempre di più sono portate a parlarne ben prima di amministratori pubblici e politici, per i quali le logiche del consenso fanno si che la novità (che come tale ha bisogno di essere compresa e metabolizzata – e per questo affronta sempre dei periodi di contradditorio a livello di dibattito pubblico) non sia sempre considerata un elemento vantaggioso.